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Non eseguire i cosiddetti “test per le intolleranze alimentari” (esclusi i test validati per indagare sospetta celiachia o intolleranza al lattosio)

 

Non effettuare esami allergometrici sierologici (IgE totali, IgE specifiche, ISAC) come esami di primo livello o di “screening”

 

Non trattare pazienti sensibilizzati ad allergeni o apteni per i quali non è dimostrata, nel singolo paziente, la correlazione temporale/causale tra l’esposizione e la comparsa dei sintomi. Questa raccomandazione è particolarmente valida per l’immunoterapia specifica e per le diete di eliminazione

 

Non escludere un alimento dalla dieta solo per la positività di test cutaneo (prick test) e/o IgE sieriche specifiche

 

Non eseguire di routine test allergologici in bambini affetti da orticaria acuta

 

Non controindicare le vaccinazioni in caso di allergie

 

Non prescrivere di routine esami immunologici in caso di infezioni respiratorie ricorrenti

 

Non somministrare mucolitici in bambini con asma bronchiale

 

Non eseguire test allergometrici per farmaci (inclusi gli anestetici) e/o per alimenti in assenza di anamnesi e sintomi compatibili con reazioni da ipersensibilità​

 

Non porre diagnosi di asma bronchiale senza accurate prove di funzionalità respiratoria (inclusi test di broncodilatazione farmacologica e test di provocazione bronchiale)​

 

Radiazioni ionizzanti: non eseguire radiografie senza una specifica indicazione clinica

 

Alimentazione: limitare i cibi di origine animale e quelli trasformati di produzione industriale. Privilegiare frutta, verdura, cereali e legumi integrali, meglio se freschi, locali, di stagione e coltivati in modo biologico

 

Aria: non consumare energie di derivazione “fossile” (carbone, petrolio, gas). Quando possibile ricorrere a energie rinnovabili (solare, fotovoltaico, eolico, geotermico, edifici a risparmio energetico) e ridurre l’uso di autoveicoli privati in città favorendo l’impiego di: biciclette, mezzi pubblici, mezzi privati condivisi, mobilità pedonale

 

Acqua: non bere acqua in bottiglia ma, ove possibile, scegliere quella del rubinetto che spesso ha caratteristiche organolettiche migliori ed è sottoposta a rigorosi controlli di qualità

 

Biodiversità: Antibiotici: solo quando indispensabili! Per comuni infezioni respiratorie (raffreddore, rinosinusite, tosse/bronchite, sindromi influenzali) e batteri nelle urine senza sintomi non prescrivere antibiotici. Di regola sono inutili, ed espongono a rischi, presenti e futuri, paziente e familiari. La norma è evitarli, lasciando all’autonomia del medico decidere eventuali eccezioni

 

Non utilizzare fitoestrogeni per i sintomi sessuali in menopausa

 

Non prescrivere inibitori della fosfodiesterasi 5 (PDE5i) nella disfunzione erettile senza adeguato iter diagnostico

 

Non eseguire test genetici e lo studio della frammentazione del DNA spermatico in tutti gli uomini con alterazione dei parametri seminali​

 

Non richiedere il dosaggio del testosterone libero nel sospetto clinico di ipogonadismo maschile

 

Non utilizzare terapia con nutraceutici in tutti gli uomini con alterazione dei parametri seminali

 

Non utilizzare disinfettanti istiolesivi sulla cute integra nei soggetti anziani, allettati, con cute fragile e/o compromessa. (AIUC)

 

Non eseguire la tricotomia pre-operatoria con rasoio a lama in previsione di un intervento chirurgico (AICO)

 

Non utilizzare in modo improprio dispositivi di raccolta per stomie con placca convessa (AIOSS)

 

Non utilizzare in modo improprio sostanze chimiche per la detersione del complesso stomale (AIOSS)

 

Non mantenere routinariamente il digiuno pre-operatorio dalla mezzanotte antecedente l’intervento chirurgico d’elezione

 

Non eseguire aspirazioni endotracheali a intervalli regolari ma in base a indicatori precoci di ritenzione di secrezioni bronchiali

 

Non utilizzare routinariamente presidi di protezione individuale (camici, mascherine, copricapo, guanti,…) per l’accesso dei familiari nei reparti di terapia intensiva

 

Non sostituire a intervalli regolari i circuiti del ventilatore meccanico per ridurre il rischio VAP (Ventilator Associated Pneumonia)

 

Non rinnovare la medicazione del sito chirurgico nelle prime 48 ore dopo l’intervento in assenza di complicanze

 

Non rinnovare le medicazioni avanzate poste su sito chirurgico complicato e/o infetto con tempistiche differenti rispetto a quanto indicato dalle linee guida e dalle specifiche del prodotto

 

Non effettuare la valutazione del dolore senza l’utilizzo di scale standardizzate nell’immediato periodo post-operatorio

 

Non riscaldare il latte a temperature inadeguate per evitare la decomposizione nutritiva e conservarlo in maniera adeguata

 

Non eseguire lo screening uditivo alla nascita ma almeno dopo 48 ore di vita in un centro nascita di 1° livello

 

Non sostituire dispositivi senza avere prima verificato l’integrità cutanea

 

Non riscaldare più volte il latte artificiale e materno prima di somministrarlo al bambino

 

Non utilizzare la contenzione fisica come prima scelta durante le procedure dolorose nel bambino

 

Non fare ricorso alla ginnastica vescicale (chiusura ripetuta del catetere) prima della rimozione del catetere vescicale (AIURO – ANIMO)

 

Non sostituire i cateteri venosi periferici a intervalli regolari ma in base a valutazione clinica

 

Non praticare cateterismo vescicale con presidi in lattice e a due vie, di calibro inferiore a 22 ch per gli uomini e 20 ch per le donne, in pazienti con diagnosi sospetta e/o accertata di macroematuria

 

Non utilizzare il cateterismo vescicale in assenza di specifica indicazione. Se indispensabile, attenersi alle linee guida in materia di scelta dei presidi, procedura di inserzione, gestione, precoce rimozione ed educazione al paziente

 

Non utilizzare i guanti in alternativa all’igiene delle mani con soluzione alcolica per l’esecuzione di manovre assistenziali prive di rischio biologico ed in particolare in presenza di un paziente portatore di batteri multiresistenti agli antibiotici (MDRO)

 

Non utilizzare prodotti antisettici routinariamente in aggiunta o in sostituzione a un normale detergente nel bagno/ doccia pre operatorio

 

Non applicare precauzioni standard e aggiuntive nell’assistenza a un paziente affetto da un microorganismo “alert” multiresistente senza aver valutato la tipologia del microrganismo “alert” multiresistente coinvolto

 

Non mantenere l’isolamento precauzionale alla risoluzione dei sintomi nei pazienti con diarrea da Clostridium difficile

 

Non sostituire la medicazione della ferita chirurgica prima che siano trascorse 48 ore dall’intervento

 

Non fare ricorso abituale alla contenzione come strumento di gestione del rischio cadute

 

Non seguire protocolli di mobilizzazione e di cura delle lesioni da pressione (LDP) secondo protocolli “standard” nel paziente morente

 

Non lasciare in sede qualsiasi tipo di catetere venoso (centrale, periferico, a breve, medio e lungo termine) se non è più presente il problema per cui vi si è fatto ricorso

 

Non fare ricorso al cateterismo vescicale per la gestione dell’incontinenza o per l’esecuzione di semplici test diagnostici

 

Non triturare e camuffare negli alimenti i farmaci prima di somministrarli a pazienti con difficoltà di deglutizione e/o tramite SNG (Sondino Naso Gastrico) e/o PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), se non specificato dalle indicazioni farmacologiche

 

Non richiedere ecocardiografia di controllo in pazienti con valvulopatia lieve-moderata o con disfunzione ventricolare sinistra, in assenza di nuovi sintomi, segni o eventi clinici

 

Non richiedere di routine prova elettrocardiografica da sforzo di controllo in pazienti asintomatici dopo rivascolarizzazione chirurgica o percutanea

 

Non richiedere registrazione Holter in pazienti con dolore toracico da sforzo che siano in grado di eseguire prova da sforzo, a meno che non vi sia anche il sospetto di aritmie

 

Non richiedere di routine test di imaging associato a test provocativo in fase di valutazione iniziale di sospetta cardiopatia ischemica

 

Non richiedere prova elettrocardiografica da sforzo per screening di cardiopatia ischemica in pazienti asintomatici a basso rischio cardiovascolare

 

Non richiedere di routine una radiografia del torace nei pazienti cardio-operati all’ingresso in cardiologia riabilitativa

 

Non richiedere tomografia computerizzata (TC) coronarica per ricerca di calcificazioni coronariche (coronary calcium scoring) nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare

 

Non richiedere un ECG-Holter nei soggetti con sincope, presincope o sintomatologia vertiginosa in cui sia stata identificata una causa non aritmica

 

Non associare di routine un inibitore di pompa protonica alla terapia con un singolo farmaco antiaggregante, in assenza di fattori di rischio di sanguinamento

 

Non fare profilassi antibiotica dell’endocardite infettiva nelle valvulopatie di grado lieve-moderato

 

Non eseguire stenting di stenosi di arteria renale se non in presenza di ipertensione arteriosa resistente alla terapia o di deterioramento della funzione renale

 

Non richiedere ecocolordoppler dei tronchi sopra-aortici per vertigini, acufeni, cefalea, cervicalgia se non in presenza di segni neurologici

 

Non eseguire un trattamento chirurgico aperto o endovascolare in lesioni steno/occlusive delle arterie degli arti inferiori, a meno che non si sia in presenza di claudicatio limitante la vita di relazione del soggetto o in caso di ischemia critica/piede diabetico

 

Non richiedere ecocolordoppler come esame di primo livello per arteriopatia arti inferiori, in pazienti asintomatici o con claudicatio intermittens di grado lieve/moderata e sostituirlo con la misurazione dell’Ankle Brachial Index (ABI)

 

Non eseguire Test di imaging (ecocolordoppler – angioTC polmonare) come test diagnostico iniziale in pazienti con bassa probabilità di Trombo Embolismo Venoso (TEV), secondo Scala di Wells o Scala di Ginevra. Eseguire invece una misurazione del D-dimero che ha un’alta sensibilità come test diagnostico iniziale

 

Non implementare strumenti di miglioramento della qualità delle cure di fine vita di non provata efficacia e/o al di fuori di specifici programmi di ricerca, salvo che non siano supportati e monitorati da professionisti facenti parte di Strutture Organizzative Specialistiche di Cure Palliative

 

Nell’organizzazione di una Rete Locale di Cure Palliative, non omettere l’attivazione di un II° livello di assistenza domiciliare caratterizzato da personale dedicato alle cure palliative (medici e infermieri) con competenze di livello specialistico e con una organizzazione del lavoro in équipe

 

Non iniziare e non proseguire una Nutrizione Artificiale (per via parenterale o enterale) nei pazienti oncologici con malattia inguaribile in fase avanzata, aspettativa di vita inferiore a poche settimane e un PS < 50

 

Non utilizzare, nelle apparecchiature per l’infusione continua di farmaci per via sottocutanea o endovenosa (ad es. elastomeri), miscele di farmaci per le quali non esistono evidenze documentate di compatibilità e stabilità chimico-fisica

 

Non omettere e non posticipare di prescrivere, nei pazienti con patologie croniche inguaribili con limitata aspettativa di vita, l’uso di oppioidi per via orale o sistemica per il trattamento palliativo della dispnea

 

Non eseguire nei pazienti con diabete il dosaggio routinario di C-peptide ematico

 

Non trattare in modo indiscriminato i pazienti diabetici con farmaci antiaggreganti piastrinici

 

Non fare lo screening indiscriminato delle complicanze croniche del diabetico con modalità e tempi diversi da quelli indicati dalle linee guida nazionali

 

Non prescrivere di routine l’auto misurazione domiciliare quotidiana della glicemia nelle persone con diabete tipo 2 in trattamento con farmaci che non causano ipoglicemia

 

Non utilizzare la terapia insulinica “al bisogno” (sliding scale) per il trattamento dell’iperglicemia nel paziente ricoverato in ospedale

 

Non trattare con l-tiroxina i pazienti con gozzo nodulare se non in casi selezionati

 

La ripetizione dell’indagine densitometrica ossea è raramente giustificata a intervalli minori di due anni

 

Non richiedere il dosaggio del testosterone libero nel sospetto diagnostico di ipogonadismo e di iperandrogenismo

 

Non richiedere di routine il dosaggio della FT3 nei pazienti con patologia tiroidea

 

Non richiedere di routine l’ecografia tiroidea nei soggetti senza segni e/o sintomi di patologie tiroidee e non appartenenti a gruppi a rischio per carcinoma tiroideo

 

Non utilizzare il bevacizumab per le sue varie indicazioni oncologiche

 

Non prescrivere il vaccino antinfluenzale adiuvato con MF59 nella popolazione anziana

 

Non preferire i moderni stent coronarici riassorbibili rispetto a quelli tradizionali

 

Non utilizzare farmaci costosi quando sono disponibili farmaci equivalenti a più basso costo, favorendo, ove possibile, la corretta informazione dei cittadini

 

Non proporre la chemioterapia a scopo palliativo al termine della vita

 

Non insegnare e far praticare la Respirazione Diaframmatica ai pazienti affetti da patologie respiratorie acute o croniche​

 

Non utilizzare trazioni meccaniche o manuali, come unico trattamento o in associazione ad altri trattamenti, in pazienti con lombalgia, in presenza o assenza di dolore radicolare

 

Non utilizzare esercizi specifici di rinforzo selettivo del Vasto Mediale Obliquo (VMO) nella sindrome femoro-rotulea

 

Non applicare ultrasuonoterapia nelle tendinopatie della cuffia dei rotatori, nelle distorsioni tibiotarsiche e nella lombalgia

 

Non utilizzare apparecchiature di mobilizzazione continua passiva per il trattamento postchirurgico delle ricostruzioni legamentose nel ginocchio o delle protesi non complicate di anca o ginocchio

 

Non utilizzare unicamente test di tipo cognitivo e a prevalente indirizzo biologico per la selezione all’accesso ai corsi di laurea o specializzazione

 

Non utilizzare l’esame orale non strutturato e non valutare le abilità pratiche unicamente con strumenti di tipo cognitivo e con esclusiva attenzione alle competenze tecniche

 

Non far apprendere le procedure direttamente sul paziente senza preparazione in appropriato modello di simulazione e senza adeguato supporto tutoriale

 

Non usare la lezione frontale non interattiva come strumento didattico principale. Privilegiare invece modalità interattive

 

Non trattare argomenti di clinica o organizzazione senza considerarne anche le implicazioni etiche, sociali, economiche, inter-professionali, le aspettative ed i valori dei pazienti ed il setting didattico più appropriato (ospedaliero e cure primarie)

 

Non prescrivere controllo ecografico addominale sistematico, una volta stabilita la diagnosi, in pazienti asintomatici portatori di angiomi epatici < 30 mm di diametro

 

Non ripetere esofagogastroduodenoscopia (EGDS) in paziente con diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo, con o senza ernia iatale, in assenza di nuovi sintomi

 

Non eseguire colonscopia di sorveglianza per polipi del colon, dopo un esame di qualità, con intervallo differente rispetto a quanto indicato dal gastroenterologo in calce all’esame o dopo valutazione dell’istologia del polipo

 

Non prescrivere la ricerca del sangue occulto fecale (SOF), in alcun contesto al di fuori del programma di screening del cancro del colon-retto

 

Non prescrivere farmaci inibitori della pompa protonica (IPP) in corso di terapia steroidea o per lungo periodo in pazienti con sintomi dispeptici

 

Non eseguire test genetici per la diagnosi di malattie monogeniche nel percorso di procreazione fisiologica o medicalmente assistita (PMA)

 

Non eseguire la tipizzazione HLA in presenza di diagnosi certa di celiachia o per lo screening di malattia

 

Non eseguire test di screening non selettivo dei polimorfismi del fattore V (Leiden) e del fattore II (G20210A) in tutti i pazienti con episodi di trombosi venosa, in soggetti sani o in donne in gravidanza senza indicazioni anamnestiche specifiche o prima dell’inizio di trattamento con contraccettivi orali

 

Non eseguire test genetici per ricercare mutazioni nel gene dell’enzima Metilen-Tetraidrofolato-Reduttasi (MTHFR)

 

Non eseguire test genetici diretti al consumatore, acquistabili su siti internet, farmacie, palestre, istituti di bellezza, senza una prescrizione del medico

 

Non ricercare gli anticorpi anti-TPO (anti-perossidasi tiroidea) e anti-Tg (anti-tireoglobulina) in caso di tireotossicosi/ipertiroidismo autoimmune, ma gli anticorpi anti-TSHR (anti-recettore del TSH – TRAb)

 

Non eseguire la ricerca di autoanticorpi anti-cellule insulari (ICA) e anticorpi anti-insulina (IAA) nel sospetto di diabete autoimmune a insorgenza tardiva (LADA) e nel diabete mellito gestazionale

 

Non richiedere di routine esami di laboratorio pre-operatori in pazienti a basso rischio di classe ASA (American Society of Anesthesiology) 1 (paziente in buona salute) o 2 (patologia sistemica di lieve entità) per chirurgia minore e per chirurgia intermedia (classificazione NICE – National Institute for Health and Care Excellence- UK)

 

Non richiedere l’elettroforesi proteica e la ricerca della proteina di Bence Jones urinaria come esami di idoneità per l’esecuzione di esami radiologici con mezzi di contrasto

 

Non richiedere i cosiddetti “marcatori tumorali” CA125, CA19-9, CA15-3, HE4, CEA e alfa-fetoproteina in pazienti asintomatici per lo screening o la diagnosi precoce di malattia neoplastica

 

Non richiedere il dosaggio plasmatico di Creatina chinasi-MB (CK-MB), creatina chinasi (CK) totale, aspartato transaminasi (AST), lattico deidrogenasi (LDH) e mioglobina nella diagnostica di Sindrome Coronarica Acuta (SCA)

 

Non richiedere la determinazione della glicosuria nel monitoraggio di un paziente con diabete mellito

 

Non richiedere acido vanilmandelico urinario e catecolamine plasmatiche e/o urinarie per la diagnosi di feocromocitoma

 

Non richiedere insieme anticorpi anti-TPO (tireoperossidasi) e anti-Tg (tireoglobulina) nel sospetto di una tiroidite autoimmune, ma solo anti-TPO

 

Non usare la determinazione della 25OH vitamina D come esame di screening per valutare lo status di ipovitaminosi nella popolazione generale

 

Non richiedere un pannello esteso di esami tiroidei quando si sospetta un distiroidismo, limitarsi al TSH o al TSH Reflex. Non sottoporre a screening soggetti asintomatici e non richiedere la determinazione dell’FT3 per il monitoraggio della terapia con levotiroxina nei pazienti con ipotiroidismo

 

Non misurare cortisolo sierico e Corticotropina (ACTH) plasmatica (in orari casuali nel corso della giornata) e 17-chetosteroidi urinari e non eseguire test di tolleranza all’insulina, test alla Loperamide e test al Desametasone (8 mg), quando si sospetta la sindrome di Cushing

 

Non richiedere gli anticorpi anti-TPO (anti-perossidasi tiroidea) e anti-Tg (anti-tireoglobulina) nel monitoraggio delle tireopatie autoimmuni

 

Non eseguire l’esame endoscopico con prelievi bioptici multipli in tutti i pazienti con sospetto di gastrite autoimmune

 

Non eseguire la determinazione della glicosuria (glucosio nelle urine) per il monitoraggio del diabete mellito

 

Non richiedere la determinazione di marcatori come CEA, CA-125, HE4, CA-15.3, α-fetoproteina o CA-19.9 per la diagnosi di patologie neoplastiche in soggetti asintomatici

 

Non richiedere la misura di enzimi pancreatici in soggetti che non presentano alcun sospetto di patologia pancreatica acuta e, in caso di sospetto di pancreatite acuta, non chiedere la misura associata di amilasi e lipasi

 

Non eseguire elettroforesi delle sieroproteine né ricerca della proteina di Bence Jones nelle urine come esami di idoneità alla somministrazione di mezzo di contrasto

 

Non richiedere AST, LDH, CK totale, CK-MB o mioglobina per la diagnosi di infarto acuto del miocardio

 

Non richiedere gli autoanticorpi specifici (AChR, MuSK, Lrp4) come profilo nel sospetto di miastenia gravis, ma solo anti-AChR (anti-recettori dell’acetilcolina) come test di ingresso

 

Non prescrivere terapie con antinfiammatori non steroidei (FANS) senza valutare inizialmente e riconsiderare periodicamente la reale indicazione clinica e il rischio di effetti collaterali in quel momento e in quello specifico paziente

 

Non richiedere di routine esami di diagnostica per immagini in caso di lombalgia senza segni o sintomi di allarme (bandierine rosse o red flag)

 

Non prescrivere di routine antibiotici a pazienti affetti da infezioni acute delle vie aeree superiori. Valutarne l’opportunità nei pazienti a rischio di infezioni delle vie aeree inferiori o in caso di peggioramento del quadro clinico dopo qualche giorno

 

Non prescrivere di routine in prima istanza benzodiazepine o Z-drugs nei pazienti anziani in caso di insonnia. Raccomandarne comunque l’uso intermittente e non continuare cronicamente la terapia senza rivalutare periodicamente l’indicazione e l’eventuale comparsa di effetti indesiderati

 

Non prescrivere di routine inibitori di pompa protonica (IPP) a pazienti senza fattori di rischio per malattia ulcerosa. Nella malattia da reflusso gastroesofageo prescriverli alla più bassa dose in grado di controllare i sintomi, educando il paziente ad auspicabili periodi di sospensione

 

NON ESTRARRE DI ROUTINE i terzi molari inclusi

 

NON RINVIARE le cure odontoiatriche durante il periodo di GESTAZIONE

 

NON SOSPENDERE DI ROUTINE gli antiaggreganti piastrinici nelle procedure di chirurgia orale e non sostituirli con eparine a basso peso molecolare

 

NON PRESCRIVERE esami radiografici in ambito odontoiatrico SENZA un valido quesito diagnostico espresso nella richiesta clinica

 

NON PRESCRIVERE DI ROUTINE ANTIBIOTICI in caso di estrazioni dentarie

 

Non fare ricorso alla PET (tomografia a emissione di positroni) /TC (tomografia computerizzata) per lo screening del cancro in soggetti sani

 

Evitare i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) nei soggetti con ipertensione, scompenso cardiaco, insufficienza renale da ogni causa, inclusi i diabetici

 

Non prescrivere di routine farmaci ipolipemizzanti nei pazienti con aspettativa di vita limitata

 

Non trasfondere emazie concentrate per livelli arbitrari di Hb (emoglobina) in assenza di sintomi di malattia coronarica attiva, scompenso, stroke

 

Non eseguire esami di laboratorio ripetitivi di fronte a stabilità clinica e di laboratorio

 

Non ritardare l’inizio delle cure palliative nei malati terminali

 

Non raccomandare la PEG (Percutaneous Endoscopic Gastrostomy) nella demenza avanzata; invece, preferire la alimentazione orale assistita

 

Non trattare con antibiotici la batteriuria nei soggetti anziani, in assenza di sintomi urinari

 

Non usare le benzodiazepine negli anziani come prima scelta per insonnia, agitazione, delirium

 

Non prescrivere “gastroprotezione” per la profilassi di ulcere da stress ai pazienti medici, a meno di alto rischio di sanguinamento

 

Non prescrivere un nuovo farmaco senza aver condotto una attenta revisione della terapia già in essere (riconciliazione farmacologica)

 

Non posizionare o lasciare in sede un catetere urinario senza una reale indicazione

 

Non prescrivere le statine in prevenzione primaria in pazienti con più di 80 anni; non trattare con statine i pazienti anziani in condizioni di fragilità grave

 

Non usare gli antibiotici per trattare la batteriuria asintomatica negli anziani

 

Non permettere che in regime di ricovero il paziente anziano rimanga allettato durante il giorno, a meno che non sia nella fase terminale della malattia o vi sia una precisa prescrizione medica

 

Non redigere consulenze e perizie non aderenti alla criteriologia* medico-legale e incompleti nell’analisi tecnico-scientifica dei problemi clinici

 

Non redigere pareri di parte in tema di responsabilità professionale sanitaria tali da indurre false aspettative nella parte assistita

 

Non promuovere la cultura del “consenso informato” come mero strumento burocratico e di autotutela del professionista

 

Non prescrivere accertamenti clinici e strumentali finalizzati alla valutazione della disabilità già clinicamente accertata

 

Non favorire il ricorso a pratiche di medicina difensiva

 

Non trattare con radioiodio, dopo tiroidectomia totale, i carcinomi differenziati della tiroide a basso rischio (“microcarcinomi” ovvero carcinomi di dimensioni < 1 cm, in assenza di fattori prognostici sfavorevoli)

 

Non eseguire la linfoscintigrafia e la biopsia radioguidata del “linfonodo sentinella” nei pazienti affetti da un melanoma cutaneo di spessore inferiore a 0.75 mm, non ulcerato e con numero di mitosi < 1/mm2

 

Non eseguire studi PET-TC con 18F-FDG per la diagnosi delle osteomieliti periferiche, né per la diagnosi differenziale tra flogosi acuta vs cronica

 

Non usare la SPECT (Tomoscintigrafia a emissione di fotone singolo) cerebrale con traccianti per i DAT (trasportatori dopaminergici) nella diagnosi differenziale dei Parkinsonismi degenerativi o per convincere il paziente con morbo di Parkinson che ha davvero la malattia

 

Non utilizzare la PET-TC con 18F-FDG come tecnica di “screening” per le neoplasie in soggetti sani

 

Evitare i farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS) in pazienti affetti da ipertensione o insufficienza cardiaca o malattia renale cronica (CKD) da qualsiasi causa, compreso il diabete

 

Non eseguire tomografia computerizzata (TC) per la diagnosi di calcolosi renale, ma impiegare in prima battuta preferibilmente l’ecografia

 

Non effettuare la scelta della dialisi cronica senza un processo decisionale condiviso tra pazienti, le loro famiglie e i loro medici curanti

 

Non eseguire clearance della creatinina in situazioni in cui non sia possibile avere un’accurata raccolta delle urine o quando non sia necessario avere un’idea della escrezione urinaria della creatinina; in questi casi è preferibile il calcolo del eGFR (volume del filtrato calcolato) per la valutazione della funzione renale

 

Non somministrare agenti stimolanti dell’eritropoiesi (ESA) a pazienti con malattia renale cronica (CKD) con livelli spontanei di emoglobina tra 10 e 11 g/dL e senza sintomi di anemizzazione. Lo stesso dicasi se non si dispone almeno del dosaggio della ferritinemia e della saturazione transferrinica

 

Non usare indiscriminatamente l’albumina nei soggetti con sindrome nefrosica all’esordio

 

Non eseguire alcuna indagine bioumorale e strumentale in caso di microematuria asintomatica risultata ad un esame di urine random

 

Nei bambini di età inferiore a sei anni con enuresi primaria monosintomatica non è necessario richiedere una consulenza specialistica, esami laboratoristici o strumentali (eccetto uno stick urine) e iniziare una terapia farmacologica​

 

Non eseguire urocolture come esame di routine o in assenza di sintomi tipici di infezione delle vie urinarie; evitare l’utilizzo del sacchetto per la raccolta delle urine

 

Evitare di effettuare subito, in caso di proteinuria di basso grado e asintomatica, esami ematici e strumentali complessi, ma eseguire: anamnesi, visita clinica e nuovo esame delle urine per due volte, con cadenza settimanale. In caso di conferma proseguire l’iter diagnostico della proteinuria

 

Non usare la scintigrafia miocardica con metaiodobenzilguanidina (MIBG) per eseguire diagnosi di malattia di Parkinson

 

Non usare farmaci anticolinergici nella terapia dei sintomi motori dei parkinsonismi farmaco-indotti

 

Non usare la SPECT (Tomografia a emissione di fotone singolo) cerebrale con i traccianti per i DAT (trasportatori dopaminergici) per la prognosi e per accertare la progressione della malattia di Parkinson

 

Non usare farmaci neurolettici diversi da clozapina e quetiapina per trattare la psicosi nella malattia di Parkinson

 

Non ritardare la prescrizione di Levodopa, se indicato dalle condizioni cliniche, nei pazienti affetti da malattia di Parkinson di recente diagnosi

 

Non sottoporre a ecocolor-Doppler dei tronchi sopra-aortici pazienti che abbiano manifestato transitoria perdita di coscienza in assenza di altri sintomi neurologici e presentino esame neurologico normale. Adattato da American Academy of Neurology

 

Non sottoporre a tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica nucleare (RMN) dell’encefalo pazienti che abbiano manifestato transitoria perdita di coscienza in assenza di altri sintomi neurologici e presentino esame neurologico normale. Adattato da American College of Physicians

 

Nella ricostruzione anamnestica di una possibile transitoria perdita di coscienza non omettere di chiarire se vi fossero effettivamente le caratteristiche della sospensione di coscienza e di stilare lelenco di tutti i farmaci in uso

 

Nella valutazione clinica del paziente che abbia presentato una transitoria perdita di coscienza non omettere la misurazione della pressione in clino- e ortostatismo (posizione orizzontale ed eretta) al fine di escludere una condizione di persistente ipotensione ortostatica

 

Non sottoporre a elettroencefalogramma (EEG) pazienti che abbiano manifestato solo transitoria perdita di coscienza e presentino esame neurologico normale ed anamnesi negativa per sintomi epilettici

 

Non richiedere la SPECT (tomografia a emissione di fotone singolo) cerebrale oppure la 18-FDG PET (tomografia a emissione di positroni) oppure la PET con i traccianti dell’amiloide nella diagnostica della demenza se la diagnosi clinica e radiologica è adeguatamente documentata

 

Non sottoporre a PET (tomografia a emissione di positroni) con i traccianti dell’amiloide soggetti asintomatici per deterioramento cognitivo, neanche in presenza di familiarità, nonché soggetti che lamentino disturbi di memoria non confermati dalla valutazione neuropsicologica

 

Non usare gli antipsicotici come farmaci di prima scelta nei disturbi comportamentali in corso di demenza, evitando di prescriverli prima di un’attenta valutazione delle cause scatenanti la cui rimozione potrebbe rendere inutile il trattamento

 

Non usare le benzodiazepine o altri ipnotici negli anziani come prima scelta nell’insonnia

 

Non prescrivere la nutrizione artificiale enterale (PEG, percutaneous endoscopic gastrostomy, o sonda naso-gastrica) ai pazienti affetti da demenza in fase avanzata, ma contribuire, invece, a favorire l’alimentazione fisiologica assistita

 

Evitare in età evolutiva approcci a sovrappeso e obesità, restrittivi, di non dimostrata efficacia e non coinvolgenti la famiglia

 

Non utilizzare i cosiddetti “test di intolleranza alimentare” come strumento per la terapia dietetica dell’obesità né per diagnosticare sospette intolleranze alimentari

 

Evitare di trattare obesità e disturbi dell’alimentazione con diete prestampate e in assenza di competenze multidimensionali

 

Non incoraggiare un uso estensivo e indiscriminato di integratori alimentari come fattori preventivi delle neoplasie e della patologia cardiovascolare

 

Evitare la Nutrizione Artificiale (NA) nelle situazioni cliniche in cui un approccio evidence-based non ha dimostrato beneficio, come nei pazienti con demenza in fase avanzata o oncologici in fase terminale

 

Non eseguire esami del sangue incluso il profilo biochimico, scansioni ossee, radiografie toraciche, ecografie epatica e pelvica, TAC, PET e marker tumorali, dopo terapia sistemica precauzionale, in pazienti operate per cancro della mammella, asintomatiche e in assenza di risultati specifici all’esame clinico

 

Non prescrivere né la chemioterapia né la radioterapia nel trattamento del carcinoma duttale in situ della mammella

 

Di norma non prescrivere markers tumorali sierici in corso di processo diagnostico o per la stadiazione dei tumori

 

Non effettuare di routine terapia antitumorale nei pazienti affetti da tumori solidi con Performance Status (PS) compromesso (3-4) o in progressione dopo 2-3 linee terapeutiche, ma privilegiare le cure palliative

 

Non prescrivere antibiotici allo scopo di prevenire le complicanze infettive da neutropenia, in pazienti neoplastici trattati con chemioterapia a dosi standard

 

Non somministrare l’antibiotico per la profilassi perioperatoria prima dei 60 minuti precedenti l’incisione chirurgica*; il momento ideale è all’induzione dell’anestesia

 

Non sostituire l’igiene delle mani con l’utilizzo dei guanti monouso non sterili. Utilizzare il prodotto a base alcolica come prima scelta per l’igiene delle mani routinaria

 

Non aprire le porte della sala operatoria durante l’attività chirurgica, a eccezione di quando necessario per il passaggio del paziente, del personale e di attrezzature

 

Non somministrare l’antibiotico per profilassi perioperatoria oltre le 24 ore dall’intervento. La profilassi antibiotica deve essere limitata al periodo perioperatorio. La scelta di continuare la profilassi oltre le prime 24 ore del postoperatorio non è giustificata

 

Non tralasciare di comunicare nella documentazione sanitaria (lettera di dimissione o documento di trasferimento in altra struttura) del paziente l’eventuale positività a microrganismi alert*

 

Non clampare il cordone ombelicale nel primo minuto dalla nascita nei neonati che non necessitano di immediata assistenza

 

Non utilizzare di routine la cardiotocografia (CTG) in continuum in travaglio nelle gravide a basso rischio ipossico

 

Non richiedere di routine esami ematochimici generici, test generici di coagulazione o test specifici di trombofilia (compresi test genetici) prima di prescrivere un contraccettivo estro-progestinico o durante il suo uso

 

Non richiedere la visita ginecologica pelvica o altro esame fisico prima di prescrivere i contraccettivi orali

 

Non programmare induzioni o tagli cesarei elettivi senza indicazione medica prima delle 39+0 settimane di gestazione

 

Non obbligare al digiuno e non proibire l’assunzione di liquidi alle donne in travaglio

 

Non eseguire l’episiotomia di routine, ma solo quando sussistono precise indicazioni cliniche

 

Non procedere all’induzione del travaglio di parto prima di 39 settimane + 0 giorni se non vi sono appropriate indicazioni materne o fetali​

 

Non programmare il taglio cesareo (TC) di routine (iterativo) in tutte le gravide con un pregresso taglio cesareo

 

Non clampare precocemente (prima di un minuto) il cordone ombelicale (CO)

 

Non richiedere indagini ematochimiche nei bambini con faringotonsillite acuta

 

Evitare di diagnosticare e gestire l’asma nel bambino senza l’impiego della spirometria

 

Non somministrare farmaci a base di salmeterolo nella crisi d’asma del bambino

 

Non eseguire la TC del torace nel bambino senza un preciso quesito clinico

 

Non somministrare antistaminici per la prevenzione dell’asma nel bambino

 

Non eseguire la radiografia del torace nel bambino nel sospetto di una polmonite acquisita in comunità non grave o in presenza di crisi d’asma non complicata

 

Non effettuare Rx torace per la diagnosi e il follow up di polmonite non complicata nel bambino

 

Astenersi dal prescrivere aggiunte di latte artificiale nei primi giorni di vita ai neonati in assenza di provate indicazioni mediche

 

Non trattare sistematicamente una febbre, in assenza di altri sintomi. Se si decide di trattare, fare ricorso a dosaggi appropriati, evitando l’uso combinato/alternato di paracetamolo e ibuprofene

 

Non utilizzare terapia nasale topica attraverso doccia nasale micronizzata con farmaci non specificamente autorizzati per questa via di somministrazione

 

Non utilizzare farmaci cortisonici per via sistemica per il trattamento della febbre

 

Non fare diagnosi di Infezione delle Vie Urinarie in base al solo esame colturale delle urine

 

Non prescrivere farmaci (per aerosol e/o sistemici) in caso di Bronchiolite

 

Non somministrare steroidi ai bambini con faringotonsillite acuta

 

Nei bambini con faringotonsillite acuta e conferma microbiologica di infezione da Streptococcus pyogenes, non ridurre la durata della terapia antibiotica al di sotto dei 10 giorni

 

Non somministrare terapia antibiotica ai bambini con faringotonsillite acuta in assenza di conferma microbiologica di infezione da Streptococcus pyogenes a seguito di test rapido o esame colturale

 

Nel caso in cui venga effettuato un esame colturale nei bambini con faringotonsillite acuta, l’antibiogramma non deve essere eseguito

 

Evitare l’uso abituale dei cortisonici inalatori nelle flogosi delle prime vie respiratorie dei bambini

 

Evitare la somministrazione di farmaci (anti H2, procinetici, inibitori di pompa protonica-PPI) nel Reflusso Gastro Esofageo (GER) fisiologico, che non compromette la crescita e non si associa a segni o sintomi sospetti di Malattia da GER. Non prescrivere medicinali ai “vomitatori felici”

 

Non prescrivere antibiotici nelle patologie delle vie respiratorie presumibilmente virali in età pediatrica (sinusiti, faringiti, bronchiti)

 

Non eseguire di routine radiografia del cranio nel trauma cranico lieve

 

Non eseguire di routine Risonanza Magnetica (RM) del ginocchio in caso di dolore acuto da trauma o di dolore cronico

 

Non eseguire Risonanza Magnetica (RM) dell’encefalo per cefalea non traumatica in assenza di segni clinici di allarme

 

Non eseguire radiografie del torace preoperatorie in assenza di sintomi e segni clinici che facciano sospettare patologie capaci di influire sull’esito dell’intervento

 

Non eseguire Risonanza Magnetica (RM) del Rachide Lombosacrale in caso di lombalgia nelle prime sei settimane in assenza di segni/sintomi di allarme (semafori rossi o red flags)

 

Al di fuori di studi clinici, non eseguire PET, TC e scintigrafia ossea per la stadiazione del tumore della prostata, in pazienti candidati a trattamento radioterapico radicale, per i quali il rischio di metastasi è minimo

 

Non eseguire un trattamento radioterapico per patologie articolari degenerative (benigne), specie al di sotto dei 60 anni

 

Non raccomandare l’impiego di tecniche o apparecchiature radioterapiche “speciali” senza un parere motivato dell’oncologo radioterapista

 

Non definire un programma terapeutico che comprenda la radioterapia senza che l’oncologo radioterapista sia coinvolto fin dall’inizio (e cioè subito dopo la diagnosi della malattia) nella definizione del programma stesso

 

Non utilizzare, per quanto possibile, trattamenti radioterapici prolungati quando la finalità della radioterapia è quella sintomatico-palliativa ed in persone malate con aspettativa di vita ridotta

 

Non richiedere una radiografia standard a scopo diagnostico nel sospetto clinico di una artrite in fase precoce

 

Non richiedere il dosaggio degli ANA (autoanticorpi antinucleo) e del fattore reumatoide a un bambino quando questi presenti artralgie, senza alcuna obiettività clinica

 

Non richiedere il dosaggio degli anticorpi anti CCP (peptidi ciclici citrullinati) semplicemente in base alla presenza di artralgie

 

Non richiedere il dosaggio degli ANCA (anticorpi contro il citoplasma dei neutrofili) in presenza solamente di un sospetto clinico di connettivite, senza adeguata e documentata valutazione o evidente sospetto clinico di una vasculite

 

Non richiedere il dosaggio di ENA (Antigeni Nucleari Estraibili) /ENA profile in pazienti con fenomeno di Raynaud prima di avere effettuato una capillaroscopia

 

 

 

 

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Linee guida per la diagnosi e la terapia della broncopneumopatia cronica ostruttiva negli adulti

 

Linee guida per il trattamento di tumori cerebrali primitivi e metastatici degli adulti

 

Linee guida per la diagnosi e la terapia dello scompenso cardiaco cronico negli adulti

 

Linee guida per la diagnosi e terapia dell’artrite reumatoide negli adulti 

 

Linee guida per la diagnosi, il trattamento e il supporto dei pazienti affetti da demenza

 

Linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia di Lyme

 

Linee guida per l’assistenza al fine vita di neonati, bambini e giovani con patologie disabilitanti​

 

Linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia di Parkinson​

 

Linee guida per la diagnosi e la terapia delle spondiloartriti​

 

Linee guida per la diagnosi e la terapia della fibrosi cistica​

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